Per i conviventi non sono previsti tutti i diritti ed i doveri che spettano ai coniugi conviventi, ma solo alcuni di essi. Ad esempio non è previsto il diritto-dovere di fedeltà, per cui il convivente non può chiedere addebiti e risarcimenti di alcun tipo per essere stato tradito dal compagno. Inoltre i conviventi non sono eredi l’uno dell’altro per cui, a meno che non lo abbiano stabilito con un valido testamento, alla loro morte i rispettivi beni non saranno tramandati all’altro, e nemmeno avranno diritto alla pensione di reversibilità. In caso di rottura della coppia nessuno dei due potrà pretendere dall’altro alcun assegno di mantenimento, ma solo un minimo contributo per le esigenze di vita primarie, i c.d. alimenti, e soltanto se verserà in stato di indigenza. In ultimo, con la sola convivenza i partner restano in separazione dei beni e se decidono di instaurare il regime della comunione legale dei beni devono espressamente stabilirlo con un contratto di convivenza.
Quando hai bisogno di un avvocato?
Sebbene la risposta dipenda dalla tua situazione e dalle tue particolari circostanze, è generalmente utile consultarne uno prima di prendere decisioni che potrebbero avere implicazioni legali.
Alcune persone aspettano che qualcosa vada storto per consultarsi con un avvocato, ma nella società litigiosa di oggi, questa non è l’idea più intelligente.
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