Con relatori competenti ed esperti approfondiremo un problema che nelle controversie di famiglia si presenta con frequenza:
come possono coesistere gli oneri probatori che l’art. 2967 c.c. assegna alle parti e i diritti di riservatezza e rispetto della privacy di cui ciascuno è titolare?
Nell’ambito del diritto di famiglia il rischio di frizioni tra i due diritti è evidentemente molto elevato, perché:
- la dimostrazione delle responsabilità del fallimento del matrimonio
- la prova della fondatezza delle pretese di contenuto economico
- e delle pretese riguardanti la capacità genitoriale
comportano quasi inevitabilmente l’allegazione di fatti strettamente privati.
E lo è oggi molto più di un tempo, perché:
- da un lato la quantità di dati che si possono acquisire è favorita dall’uso di strumenti informatici e dalla facilità di fotografare, registrare, scannerizzare, fotocopiare
- dall’altro la sfera individuale gode di una protezione legislativa crescente ed ha acquisito anche nella sensibilità sociale un valore per certi versi discutibile e schizofrenico, ma sicuramente superiore a quello che aveva nel passato.
L’obiettivo dell’approfondimento è dunque
- valutare come due interessi spesso contrapposti possano essere bilanciati
- capire se una violazione del diritto alla riservatezza possa tradursi in un’illiceità che espone l’avvocato a violazioni disciplinari o addirittura penali.
Particolare attenzione è riservata all’ammissibilità dell’indagine investigativa. Seppur in via generale consentita quando una parte l’ha richiesta per far valere in giudizio un proprio diritto, deve tuttavia svolgersi entro limiti dettati dal legislatore e secondo regole che, se violate, rendono la prova illecita.
In locandina le indicazioni per iscriversi all’evento
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