Che la coppia sia sposata o convivente il ménage familiare è sostanzialmente lo stesso e di regola comporta l’impiego di denaro di entrambi. Finché il progetto di vita funziona i partner nutrono reciproca fiducia e, come è normale che sia, provvedono alle spese comuni o dell’altro senza porsi troppe domande.
Ad esempio capita che un partner contribuisca alla ristrutturazione della casa intestata all’altro, o che l’aiuti ad avviare la sua attività professionale.
Se la coppia si lascia, però, solitamente i partner vogliono “regolare i conti” – in tutti i sensi – e mi chiedono se hanno diritto ad avere indietro i soldi dati all’altro.
Per rispondere va stabilito caso per caso come inquadrare quei pagamenti:
- adempimento dei doveri familiari
- prestiti
- donazioni
Va valutato anche che tracce siano rimaste di questi trasferimenti: contabili di bonifici, scritture private, scambi di messaggi etc…
Partiamo dalla regola base: il regime patrimoniale della famiglia si fonda sul reciproco obbligo di contribuzione e assistenza morale e materiale.
Ciò comporta che le somme pagate per fare fronte alle esigenze familiari non costituiscono prestiti, bensì adempimento di un dovere di solidarietà familiare. Ad esempio, se uno solo dei due ha provveduto per anni a pagare l’affitto di casa, o le bollette, o il conto del veterinario del cane comprato per i bambini, non potrà poi pretendere dall’altro la metà di quello che ha speso così. Questo vale sia per le coppie sposate che per i conviventi di fatto.
Ben diverso è il caso in cui un partner abbia dato del denaro all’altro per consentirgli di fare un investimento personale. Ad esempio la Corte di Cassazione ha recentemente confermato la condanna di un uomo a restituire alla ex compagna la somma di € 200.000,00 che questa gli aveva dato per consentirgli di comprare una villa che lui in seguito aveva rivenduto (Cass. civ. sez. VI – 3, 20 agosto 2020, n. 17920). Questa villa, infatti, nelle intenzioni delle parti non era evidentemente da destinare a “nido” della famiglia.
In alcuni casi stabilire a posteriori se la spesa è funzionale o no alla vita in comune non è facile. Basti pensare al caso in cui investono entrambi nel restauro della casa di proprietà di uno solo per poi andarci a vivere insieme. Come ci si regola se poi i due si lasciano? L’ex che non resta a vivere nella casa di proprietà dell’altro ha diritto a vedersi rimborsati i soldi che ci ha investito?
In questo caso la Corte di Cassazione ha stabilito che l’ex convivente che ha contribuito a costruire o ristrutturare la casa dell’altro ha diritto alla restituzione del suo investimento solo se dimostra che il suo “investimento” era preordinato a fare di quell’immobile la casa familiare che i due avrebbero condiviso (Cass. civ. Sez. II, 3 ottobre 2019, n. 24721). Fornire la prova di un’intenzione è però difficile, mentre per l’altro sarà molto più facile dimostrare che si è ad esempio trattato di una donazione.
Pertanto, per evitare incertezze che possono comportare conseguenze disastrose sul patrimonio, è indispensabile mettere per tempo le cose in chiaro.
Negli ultimi anni AvvocatoPersonale si è occupato sempre più di frequente di preparare per i propri clienti:
- scritture private
- contratti di convivenza
La scrittura privata è un documento in cui mettiamo nero su bianco gli accordi tra le parti che lo firmano. Può essere utile, ad esempio, a mettere in chiaro che quanto il marito ha dato alla moglie perché potesse aprire un negozio suo non costituisce una donazione, ma un prestito che potrà essere richiesto in restituzione.
I contratti di convivenza sono veri e propri accordi con cui le coppie non sposate, né unite civilmente, possono regolare non solo le elargizioni per così dire eccezionali e sporadiche, ma più in generale le modalità di contribuzione di ciascuno alla vita in comune, in base alla relativa situazione disponibilità economica, eventualmente optando anche per il regime della comunione dei beni che fino al 2016 era prevista solo per le coppie sposate.
Per conoscere le differenza tra comunione e separazione dei beni leggi qui:https://avvocatopersonale.it/meglio-scegliere-la-comunione-o-la-separazione-dei-beni/
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