La legge sul divorzio (Legge 898/70) prevede il diritto del coniuge divorziato alla reversibilità anche se il defunto si è risposato ed il nuovo coniuge è in vita.

Più precisamente l’ex coniuge ha diritto ad una quota della pensione se ricorrono queste circostanze:

  • se percepiva un assegno di mantenimento (per sé, non per i figli) stabilito in sede di divorzio
  • non si sia risposato (tra l’altro le nuove nozze fanno decadere automaticamente il diritto all’assegno divorzile, ne abbiamo già parlato qui: Assegno di divorzio e nuove famiglie)
  • il rapporto lavorativo da cui trae origine la reversibilità sia iniziato prima della sentenza di divorzio

Infatti, se così non fosse, il coniuge divorziato che beneficiava dell’assegno divorzile verrebbe di punto in bianco a trovarsi senza il sostegno economico che riceveva dal suo ex prima che questo passasse a miglior vita.

La finalità di questa previsione, insomma, è quella di tutelare con la pensione di reversibilità lo stesso bisogno che prima era tutelato con l’assegno divorzile.

Ebbene, se l’assegno divorzile ha finalità assistenziale, è evidente che il suo importo deve essere tale da rendere effettiva tale assistenza. Un assegno determinato in misura minima o anche meramente simbolica, pertanto, non risponde alla ragione per cui la legge lo ha previsto e riconosciuto.

Inoltre, se i presupposti del diritto alla pensione di reversibilità devono sostanzialmente ricondursi a quelli previsti per l’assegno divorzile, allora la titolarità di un assegno divorzile simbolico (ad esempio, un dollaro all’anno), chiaramente:

  • di fatto non assolve la funzione per cui è stato pensato dal legislatore (concretamente, che concreta assistenza costituisce un importo inconsistente?)
  • attribuisce una legittimazione per così dire solo virtuale ma non sostanziale alla pensione di reversibilità

pertanto:

la Corte di Cassazione, Sezione Lavoro,  con sentenza n. 20477 del 28 settembre 2020 ha stabilito:

“L’assegno di divorzio determinato in misura minima o meramente simbolica non consente all’ex coniuge di percepire la pensione di reversibilità”

E’ questa solo una delle circostanze che evidenzia quanto è importante che sia un professionista esperto a “negoziare” con il tuo ex l’ammontare dell’assegno divorzile.

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