Attenzione ai messaggi che invii con il cellulare!

…anche a quelli che cancelli

Corte di Cassazione, ordinanza n. 19155 del 17 luglio 2019

sms, chat whatsapp ed email possono costituire valide prove nel processo civile

Ecco la storia:

  • il Giudice di Pace di Mantova, su ricorso di una madre separata, ingiungeva al padre di rimborsarle la meta’ delle rette di asilo nido del figlio pagate dalla signora
  •  il padre presentava opposizione: le rette di asilo nido sono spese straordinarie che vanno preventivamente concordate, cosa che non sarebbe avvenuta nel loro caso. Il Giudice di Pace gli dava ragione e revocava il decreto ingiuntivo della madre
  •  in appello il Tribunale di Mantova riformava la decisione di primo grado dando ragione alla madre: gli “sms” che i due si erano scambiati nel tempo e che la madre aveva esibito, infatti, provavano l’adesione del padre all’iscrizione del figlio all’asilo nido e il suo impegno ad accollarsi la metà della retta dovuta
  •  il padre ricorreva in Cassazione lamentando che gli sms erano privi di sottoscrizione e del numero di cellulare del soggetto inviante e del soggetto ricevente, ragione per cui avendoli contestati non erano valide prove
  • La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso del padre, dando in fine ragione alla madre